QUANDO UN BAMBINO SBAGLIA

05 Ott 2022 | Psicologia

Quando discuto con gli allenatori su cosa fare quando i giocatori commettono errori in campo, spesso mi viene chiesto: “Dobbiamo lasciar correre o dobbiamo intervenire?” Non esiste una risposta giusta a questa domanda, poiché dipende dall’errore stesso e dagli obiettivi della squadra. Tuttavia, riflettere sulle seguenti domande può aiutare a scegliere la strategia più efficace: qual è il nostro obiettivo? Stiamo lavorando su qualcosa di nuovo o queste cose sono già state sperimentate in passato? Si stanno creando degli automatismi negativi? Il giocatore si sta mettendo in pericolo o sta adottando un comportamento non etico? È importante ricordare che la nostra priorità deve essere il raggiungimento dell’obiettivo!

L’ERRORE E’ PARTE DELL’APPRENDIMENTO

Nel calcio, come in ogni altro sport, gli errori sono inevitabili. Ciò che conta è come i giocatori reagiscono ad essi. Se un giocatore si sente sfortunato o non ha fiducia in se stesso, correggere troppo in fretta il suo gesto tecnico può ritorcersi contro di lui. In questo caso è meglio lasciare che il giocatore commetta l’errore e poi lavorare con lui per correggerlo in un secondo momento. In questo modo, il giocatore può riacquistare fiducia e confidenza con la palla. D’altra parte, se un giocatore ha bisogno di lavorare sulla propria resilienza, è importante permettergli di continuare a provare anche dopo aver fallito. Aiutateli con il giusto supporto, in modo che la loro frustrazione si trasformi in energia propositiva. Infine, se un giocatore sta perdendo di vista la squadra e il rispetto per l’autorità, sarà più efficace essere più presenti e far sentire il proprio “peso”. In tutti i casi, è importante adattare l’approccio al singolo giocatore per ottenere i migliori risultati.

SVOLGERE NUOVE ESPERIENZE

Nel calcio, come in ogni altro sport, i giocatori cercano costantemente di migliorare le proprie abilità e la propria tecnica. Un modo per farlo è esercitarsi con nuove esercitazioni e gesti tecnici. Tuttavia, è importante ricordare che spesso i giocatori eseguono questi nuovi comportamenti per la prima volta. Di conseguenza, è importante dare loro la possibilità di autocorreggersi e di imparare dai propri errori. Questo non solo li aiuta ad apprendere il nuovo comportamento in modo più efficace, ma aumenta anche la loro fiducia e autoefficacia. Inoltre, li aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza. In definitiva, ciò può avere un impatto positivo sulle loro prestazioni complessive nel gioco.

ASPETTO COGNITIVO

Uno dei pericoli dell’automatizzazione dei gesti tecnici nel calcio è che può portare all’errore degli esecutori se il giocatore presta attenzione. Se il giocatore non è attento, può scoprire che sta automatizzando gesti tecnici inefficaci e questo può portare all’errore. Per evitarlo, i giocatori devono essere consapevoli dei pericoli dell’automazione e assicurarsi di monitorare attentamente le proprie prestazioni. Così facendo, possono assicurarsi di automatizzare solo i gesti tecnici efficaci ed evitare di commettere errori che potrebbero costare la partita alla loro squadra.

LA COMPONENTE EVOLUTIVA DELL’ETA’

L’età è un aspetto da tenere sempre in considerazione. Se è vero che i bambini più piccoli sperimentano situazioni nuove e quindi vanno lasciati liberi di sperimentare, è anche vero che hanno capacità di attenzione ridotte. Se vogliamo essere efficaci, dobbiamo intervenire abbastanza presto da permettere al bambino di ricordare l’esperienza a cui ci riferiamo. In questo caso, il nostro intervento deve essere rapido e diretto, sottolineando cosa è sbagliato e quale comportamento ci aspettiamo. Sottolineare valori come il rispetto e la responsabilità è particolarmente importante nei casi di comportamenti non etici.

LASCIAMO SPAZIO ALLA CREATIVITA’

Se dunque i ragazzi commettono un errore, o quello che noi riteniamo tale, possono comunque trovare soluzioni diverse e sperimentare percorsi che poi torneranno utili in altre situazioni di gioco, alimentando allo stesso tempo il loro divertimento e il loro bisogno di provare, creare e andare oltre. È importante ricordare che la priorità è il raggiungimento dell’obiettivo. Il nostro intento non deve essere quello di far sì che i giocatori soddisfino il nostro ego eseguendo l’esercitazione in modo perfetto e conforme a ciò che io, allenatore, ho in testa. L’obiettivo, qualunque esso sia, può essere raggiunto percorrendo altre strade, magari più creative e rispettose della personalità e dell’individualità dei nostri giocatori, sempre nei limiti di ciò che è lecito ed etico. Ricordiamoci che l’errore fa parte del gioco del calcio e che la creatività umana si nutre di esso!