IL GIORNO CHE IL CALCIO FERMÒ UNA GUERRA

10 Nov 2023 | Storie

Durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1914, un evento incredibile accadde sulle trincee del fronte occidentale. Era la vigilia di Natale e i soldati tedeschi iniziarono a decorare la loro area con candele e canti natalizi. I soldati britannici, sorpresi, risposero con le proprie canzoni. Quello che iniziò con canti si trasformò in un’occasione storica: una tregua non ufficiale per il giorno di Natale.

Le armi tacquero e i soldati uscirono dalle trincee, avventurandosi nella terra di nessuno. In questo spazio solitamente marcato dalla morte e dalla distruzione, i nemici si scambiarono dolci, sigarette e, più sorprendentemente, organizzarono una partita di calcio. Stivali pesanti, uniformi sporche e una palla improvvisata furono gli unici attrezzi a loro disposizione, ma ciò non fermò il gioco o l’entusiasmo.

Questo evento, noto come la “Tregua di Natale”, dimostrò il potere unificante del calcio. Per un giorno, il gioco amato trascese la guerra, e i soldati videro l’umanità nell'”altro”, non solo il nemico. La partita finì senza un vero punteggio, ma con una lezione potente: anche nelle circostanze più buie, il calcio può portare luce e collegamento tra le persone.
Questo dimostra ed evidenzia come il calcio possa avere un impatto ben al di là del campo di gioco, agendo come un ponte tra culture diverse e persino tra nemici in guerra. In questi tempi odierni di guerre sparse per il globo questo articolo vuole essere una riflessione sui valori dello sport e sulla sua capacità di unire le persone.
Concludiamo con un’affermazione di questi giorni di papa Francesco che possa essere di buon auspicio : “La guerra è sempre una sconfitta”.